Mostre e Convegni

2023

 

Mostra: Antonio Mancini e Vincenzo Gemito, a cura di M. Carrera, F. Mazzocca, C. Sisi, I. Valente, Pescara, Museo dell’Ottocento.

 

Attraverso 140 opere, tra dipinti, sculture e disegni provenienti da importanti raccolte pubbliche e private, il Museo dell’Ottocento racconta in questa grande mostra la storia di due dei più importanti artisti italiani vissuti tra il XIX e il XX secolo: il pittore Antonio Mancini (Roma 1852-1930) e lo scultore Vincenzo Gemito (Napoli 1852-1929). Di fatto, due vere e proprie retrospettive che si incrociano, mettendo in evidenza tangenze e distanze tra le ricerche dei due artisti, tra i più apprezzati del loro tempo anche al di là dei confini nazionali.
La mostra, a cura Manuel Carrera, Fernando Mazzocca, Carlo Sisi e Isabella Valente, intende inoltre indagare il rapporto dei due artisti con i colleghi e mecenati.
I capolavori sono stati concessi da collezioni private e istituzioni museali quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo e Certosa di San Martino di Napoli, la Galleria d’Arte Moderna di Roma, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il Museo delle Raccolte Frugone di Genova e la Raccolta Cardinale Giacomo Lercaro di Bologna. Un fondamentale prestito deriva dalle Gallerie d’Italia di Napoli e Milano, con ben 16 opere. Il Museo dell’Ottocento, inoltre, espone al pubblico una selezione di per intero il suo nucleo di diciassette opere di Mancini, diciassette quadri capaci di restituire la vicenda di un artista che conquistò una fama internazionale.
Nati nel 1852, il romano Mancini e il napoletano Gemito, entrambi di umili origini, si incontrarono tredicenni alla scuola serale di San Domenico Maggiore a Napoli. Sotto la guida degli scultori Stanislao Lista ed Emanuele Caggiano, poi del pittore Domenico Morelli, negli anni della formazione condivisero l’attitudine a una rappresentazione realistica della figura umana, accomunati dall’abilità nell’introspezione psicologica, ciascuno secondo le peculiarità del proprio linguaggio. Tra gli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento, Napoli era teatro di sperimentazioni pittoriche sul rapporto tra luce e colore, e di un dibattito che rivoluzionava la secolare supremazia del disegno propugnata dall’Accademia; la città era aperta al dialogo con artisti di tutta Europa e attenta alle novità che giungevano dalla Francia, dalla Spagna e dall’Inghilterra. A partire dalla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento, dopo i soggiorni parigini e un lungo periodo di instabilità psichica che afflisse i due artisti, le loro strade si separarono prendendo direzioni diametralmente opposte: Mancini stabilitosi a Roma sperimenterà una pittura caratterizzata da una pennellata veloce, frammentata, con brillanti tocchi luministici, stile che attirerà da un lato l’attenzione del collezionismo straniero, dall’altro le critiche di coloro i quali ritenevano la sua figurazione eccentrica. Gemito tornato a Napoli si avvicinerà al rigore e all’eleganza dell’arte ellenistica, poi, negli anni della maturità, alla scultura manierista e alla tradizione orafa. L’esposizione offre la visione delle fasi salienti dei sentieri artistici di Mancini e Gemito, con affondi tematici sulle poetiche dei due artisti.

 

Mostra: Fausto Pirandello. Il dramma della pittura, a cura di M. Carrera e D. Ferrari, Rovereto, Mart.

 

Il Mart dedica un focus a Fausto Pirandello, grande pittore del novecento di cui conserva due importanti opere, “Composizione” e “Nudo in prospettiva”, entrambe realizzate nel 1923.

Attraverso 50 lavori e un allestimento tematico la mostra sottolinea il carattere introspettivo della ricerca dell’artista. Nelle sale del Mart trovano collocazione opere iconiche come le “Bagnanti”, “Donne e salamandra” e il celebre ritratto al padre Luigi, premio Nobel per la letteratura.

Nell’arco della sua carriera, Pirandello passa dal linguaggio analitico di ascendenza nordica alla scomposizione cubista e astratta del dopoguerra; dall’espressionismo degli anni della “Scuola romana”, fino al ritorno, nel periodo maturo, di una rappresentazione esasperata dell’umanità. Considerato dai critici un precursore, Pirandello anticipa alcuni aspetti della pittura della seconda metà del XX secolo, da Lucian Freud ai figurativi contemporanei.

Mostra: Luigi Bartolini: attraverso il colore, a cura di M. Carrera, Macerata, Palazzo Buonaccorsi.

 

Dal 29 ottobre 2023 al 7 aprile 2024 i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata presentano la mostra “Luigi Bartolini attraverso il colore”, un approfondimento sulla produzione pittorica di Luigi Bartolini (1892-1963), poliedrico maestro cuprense di cui si celebra quest’anno il 60° anniversario della scomparsa.

A cura di Manuel Carrera, l’esposizione si inserisce nel programma di eventi promosso dalla Regione Marche per celebrare il sessantenario della morte di Luigi Bartolini, che coinvolge 5 comuni: Cupramontana, Macerata, Urbino, Osimo e Camerino con capofila il Comune di Macerata. Un omaggio dovuto per riscoprire i legami con le Marche e far conoscere anche alle nuove generazioni un grande artista marchigiano.

Luigi Bartolini, prolifico anche nell’incisione, nella letteratura e nella critica d’arte, si è espresso in pittura con un linguaggio originale e moderno, in grado di coniugare i soggetti della tradizione con la forza del colore e l’impeto del gesto propri del Novecento.

Dalle tangenze con gli stilemi secessionisti alla propensione tonalista, le oltre sessanta opere in mostra, provenienti da musei e prestigiose collezioni private, documentano la profonda cultura figurativa del Bartolini pittore, figura d’artista tra le più interessanti del secolo scorso. Personalità eclettica e dalla vivace vena polemica, con la sua figurazione si contrappose al recupero della tradizione promosso dalla pittura italiana durante il ventennio fascista, suscitando, alle esposizioni del tempo, da un lato lo scetticismo dei conservatori, dall’altro l’entusiasmo della critica più attenta. Un raffronto con l’opera grafica evidenzia inoltre la pluralità di indirizzi della sua ricerca, con l’obiettivo di restituirgli il posto che gli spetta nella storia della pittura del Novecento italiano.

2022

 

Mostra: Emanuele Cavalli e la Scuola romana: attraverso gli archivi, a cura di M. Carrera, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

 

La mostra documenta un periodo cruciale della storia dell’arte del Novecento, quello dell’Italia tra le due guerre, attraverso lo sguardo di uno dei suoi protagonisti: Emanuele Cavalli (Lucera 1904 – Firenze 1981).

Autore insieme a Giuseppe Capogrossi e Roberto Melli del “Manifesto del Primordialismo plastico”, il pittore e fotografo con la sua pittura tonale si fece interprete di un nuovo modo di intendere la figurazione che segnò un’epoca.

La recente donazione del suo archivio alla Galleria Nazionale da parte della figlia Maria Letizia offre uno sguardo inedito sul suo universo artistico e umano, costellato dagli intrecci con alcune delle più influenti personalità del suo tempo. Diari, lettere e documenti raccontano il sodalizio con – tra gli altri – Felice Carena, Fausto Pirandello, Giuseppe Capogrossi, Corrado Cagli, Roberto Melli: i protagonisti, cioè, della cosiddetta “Scuola romana”, definizione coniata dal critico Waldemar-George nella presentazione di una mostra tenuta a Parigi nel 1933 da Cavalli, Cagli, Capogrossi e Ezio Sclavi.

In mostra, oltre ad una selezione dei documenti più significativi dell’archivio di Emanuele Cavalli, sono esposti alcuni dei dipinti, di cui i diari e gli appunti raccontano la lunga gestazione creativa. L’evoluzione della pittura di Cavalli è poi scandita in esposizione mediante il confronto con capolavori dei colleghi a lui più vicini, provenienti da raccolte private e dalle collezioni della Galleria Nazionale. Una particolare attenzione viene inoltre dedicata all’attività di fotografo di Emanuele Cavalli, tra fotografie artistiche connesse al suo immaginario pittorico e istantanee di vita quotidiana con protagonisti i suoi sodali.

 

Mostra: Arturo Noci (1874-1953). Oltre la Secessione, Roma, Galleria Berardi.

 

Arturo Noci, celebre per il suo divisionismo definito “aristocratico”, è stato uno dei pittori romani più apprezzati nell’Italia del primo Novecento. Celebrato per l’eleganza della sua pittura, dopo i successi nell’ambito della Secessione romana si reca a New York nel 1923, dove rimane per tutta la vita. Lì continua ad essere molto richiesto dall’alta borghesia per i suoi ritratti: parallelamente, tuttavia, realizza paesaggi ed eleganti nature morte, nelle quali dà libero sfogo alla propria creatività.

 

2021

 

Mostra: Giovanni Battista Crema. Oltre il divisionismo, a cura di M. Carrera e L. Scardino Ferrara, Castello Estense.

 

Ferrarese di nascita ma romano d’adozione, Giovanni Battista Crema (1883-1964) ha lavorato senza sosta per oltre sessant’anni, interpretando con la sua arte la modernità e le contraddizioni del XX secolo. A più di mezzo secolo dall’ultima esposizione monografica, la sua città gli dedica una mostra realizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara. Una selezione di opere provenienti dalle collezioni civiche viene messa in dialogo con importanti prestiti da musei e collezioni private, con il corredo di documenti inediti provenienti dell’archivio degli eredi dell’artista, tra cui il toccante manoscritto autobiografico intitolato Memorie inutili di un sopravvissuto.

 

 

Mostra: Fausto Pirandello: gli autoritratti (1921-1972), Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

La Fondazione Fausto Pirandello promuove un’importante mostra sull’opera del pittore romano, figlio del premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello, attraverso un approfondimento sul tema dell’autoritratto. L’esposizione vanterà la presenza di opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, tra cui l’acquerello appartenente alle raccolte civiche della città di Tarquinia, donato da Pierluigi Pirandello nel 2007. Un nuovo autoritratto, donato da Giovanna Carlino Pirandello, arricchirà inoltre le collezioni del museo di Anticoli Corrado.

Nel corso della sua carriera l’artista ha realizzato più di cento autoritratti, sia ad olio che su carta, tra disegni, incisioni, acquerelli e pastelli. Dalla prima incisione del 1921, in cui il pittore ritrae sé stesso mentre dipinge un nudo di donna, all’ultimo autoritratto noto, datato 1972, la mostra indaga il percorso artistico di Fausto Pirandello attraverso un unico tema, permettendo di coglierne l’evoluzione: dal segno analitico degli anni della formazione con Sigmund Lipinsky alla scomposizione cubista del dopoguerra, passando dall’espressionismo intriso di valori tonali del periodo della “Scuola romana”, fino al ritorno ad una realtà oggettiva – ma esasperata – della maturità. Accanto alle opere si esporranno fotografia d’epoca, tra cui i celebri ritratti eseguiti dal pittore e fotografo Emanuele Cavalli, e documenti inediti provenienti dall’archivio della Fondazione Fausto Pirandello.

 

 

Mostra (viewing room): Pietro Mengarini (1869-1924): un “apostolo del luminismo” nella Roma d’inizio secolo, Roma, Galleria Berardi.

 

Pittore aristocratico e ricercato, Mengarini fu uno dei protagonisti della stagione divisionista e della Secessione romana. Contraddistinto da un puntinismo vicino ai modi di Pellizza da Volpedo, il suo stile si riconosce per il chiaro luminismo e per un sentore di magico che incanta l’osservatore.

 

Mostra: La Motta: la pelle di Napoli, a cura di M. Carrera, Napoli, Andrea Nuovo Home Gallery.

 

2020

 

Mostra: Giovanni Battista Crema (1883-1964): divisionismo, simbolo e realtà, Roma, Galleria Berardi.

 

La mostra presso la Galleria Berardi presenta un centinaio di opere, tra dipinti e disegni, realizzati lungo tutto l’arco della carriera del pittore ferrarese. Tra questi, una prima versione databile attorno al 1915 della monumentale tela Danzatrici conservata nei musei civici di Ferrara, qui nelle dimensioni del quadro da cavalletto e nel formato del trittico; e ancora, il capolavoro L’eterna vicenda (1926), trittico della maturità, rappresentante un’allegoria della vita dal ricordo secessionista mitteleuropeo.

 

Mostra: Fausto Pirandello: corpi, a cura di M. Carrera, Milano, Galleria Six.

 

Attraverso una selezione di oli e lavori su carta inediti, tra pastelli, acquerelli e sanguigne, la mostra intende sottolineare l’assoluta attualità del linguaggio visivo dell’artista romano. Tema centrale dell’esposizione è il corpo, una vera e propria ossessione per Pirandello, il quale si cimentò costantemente con la raffigurazione di nudi e bagnanti per tutto il corso della sua lunga carriera. Dall’erotismo tormentato del nudo femminile alla monumentalità dei bagnanti, passando per la serie di crocifissioni, la mostra offre uno sguardo sulle diverse declinazioni dello stesso tema affrontate dal celebre pittore della “Scuola romana” del Novecento.

2019

 

Mostra: Emanuele Cavalli (1904-1981): tono e forma – realtà e magia, a cura di M. Carrera, Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

La mostra intende indagare, con una selezione di importanti capolavori provenienti da collezioni private, gli aspetti nodali della produzione del pittore Emanuele Cavalli (Lucera 1904 – Firenze 1981), tra i protagonisti della cosiddetta “Scuola Romana”. A partire dai primi anni Trenta del Novecento, l’artista fu tra i più convinti promotori di quella rinnovata concezione della pittura basata sugli accordi cromatici che culminò nella stesura del “Manifesto del Primordialismo Plastico”, firmato nel 1933 insieme a Giuseppe Capogrossi e Roberto Melli.

Cavalli maturò il proprio linguaggio pittorico frequentando assiduamente il borgo di Anticoli Corrado, lavorando in una sorta di comunione artistica con pittori di primo piano quali – oltre al già citato Capogrossi – Felice Carena e Fausto Pirandello, del quale si espone un raro ritratto, realizzato sul retro di un noto dipinto degli anni giovanili (Riposo, 1928).

2018

 

Mostra: Attilio Selva 1888-1970, Sergio Selva 1919-1980: dentro lo studio, a cura di M. Carrera e L. Masolini, Roma, Galleria Berardi.

 

La mostra indaga con uno sguardo inedito e trasversale l’universo creativo dello scultore Attilio Selva e di suo figlio Sergio, pittore, freschista e mosaicista, attraverso una selezione di sculture, dipinti, disegni e bozzetti – molti dei quali inediti – provenienti direttamente dai loro studi.

Oltre a soffermarsi sugli episodi di tangenza tra i percorsi artistici dei due, l’esposizione pone in dialogo le loro diverse personalità, unite non solo dalla comune frequentazione del cenacolo di Anticoli Corrado, ma anche dalla predilezione per un’arte elegante e di ricerca, non dimentica della tradizione dei maestri.

 

Mostra: Giovanni Boldini: disegni, studi, incisioni, a cura di M. Carrera, Roma, Aleandri Arte Moderna.

 

La Galleria romana Aleandri Arte Moderna, attiva da oltre un decennio nel campo del disegno italiano e mitteleuropeo, dedica, in collaborazione con la Galleria Bottegantica di Milano, una mostra di approfondimento sulla produzione grafica di Giovanni Boldini, primo fra i pittori italiani dell’ottocento.

 

Mostra: Fausto Pirandello e il cenacolo di Anticoli Corrado: in ricordo di Pierluigi Pirandello, a cura di M. Carrera, Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

Grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Fausto Pirandello e dell’Istituto di Studi Pirandelliani e del Teatro Contemporaneo e ai prestiti di opere concessi da alcune importanti collezioni private, la rassegna espositiva indaga il rapporto del pittore, celebre figlio d’arte, con i colleghi attivi come lui ad Anticoli Corrado tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento.

Tra questi, alcuni dei protagonisti dell’arte italiana del tempo quali Felice Carena, Emanuele Cavalli e Giuseppe Capogrossi, rappresentati nelle collezioni del Museo da alcuni capolavori realizzati durante i soggiorni anticolani.

2017

 

Mostra: Otto Greiner e l’Italia: alla ricerca del mito nella terra del sole, a cura di E. Bardazzi e M. Carrera, Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

L’artista appartiene a quella folta schiera di artisti tedeschi – i cosiddetti “Deutsch-Römer” – profondamente innamorati dell’Italia, i quali a partire dalla metà dell’Ottocento scelsero Roma e le zone circostanti (Anticoli Corrado in primis) come luogo in cui vivere e operare, all’insegna di un mito romantico che ha origine nel Grand Tour.

Attivo in Italia nel ventennio tra il 1895 e il 1915, momento cruciale per la storia dell’arte moderna, Otto Greiner fu a stretto contatto con l’ambiente artistico a lui contemporaneo, influenzando personalità di rilievo, tra cui, come riferisce nelle sue memorie il pittore Gino Severini, anche il geniale Umberto Boccioni nella fase prefuturista.

 

Mostra: Gemito, Mancini e il loro ambiente: opere giovanili, a cura di M. Carrera e C. Virno, Roma, Giacometti Old Master Paintings (Palazzo Antonelli).

 

Antonio Mancini e Vincenzo Gemito si incontrarono tredicenni, nel 1865, alla scuola serale di S. Domenico Maggiore a Napoli e da allora condivisero la formazione prima sotto la guida degli scultori Lista e Caggiano, poi del celebre pittore Domenico Morelli. Disegni, dipinti e sculture realizzati dagli anni Sessanta fino agli anni Ottanta, selezionati con particolare cura per il tono intimo del tema e il carattere sperimentale della tecnica, ne illustrano gli esordi e il particolare apprezzamento dei maestri, raccontando speranze e delusioni della comune avventura parigina, l’amaro ritorno in patria e la fine del fecondo e tormentato sodalizio artistico e umano.

 

Mostra: Sergio Selva (1919-1980). Tra sogno e realtà, Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

Con trenta dipinti, già esposti in mostre di rilievo come la Biennale di Venezia e la Quadriennale, la rassegna intende omaggiare e riscoprire la figura di Sergio Selva, prolifico pittore vissuto negli anni più intensi del Novecento. Senza mai smettere di sperimentare tecniche e rapporti tra colori, forma e materia, infatti, Selva matura un linguaggio personale, unico e riconoscibile. Pochi toni delicati tendenti alla monocromia, orchestrati con eleganza e una profonda sensibilità decorativa, caratterizzano i dipinti dell’ultima fase della sua vita, stroncata precocemente nel 1980 da una morte inattesa. Ritmi distesi e silhouette appena delineate, lontanamente (e forse inconsapevolmente) reminiscenti delle fisionomie di Licini, che si fanno spazio in campiture piatte di ampio respiro. 

 

Mostra: Le muse di Anticoli Corrado: ritratti e storie di modelle anticolane da De Carolis a Pirandello, Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

Attraverso importanti capolavori tra disegni, sculture e dipinti, molti dei quali provenienti da prestigiose collezioni private, l’esposizione documenta il fascino esercitato dalle donne di Anticoli Corrado sugli artisti italiani e stranieri, soffermandosi sulle incredibili storie delle loro vite.

Com’è noto, il piccolo borgo tra Tivoli e Subiaco divenne meta prediletta da numerosi artisti a partire dalla metà dell’Ottocento per i suoi scorci pittoreschi e la bellezza dei suoi abitanti, i quali, nel giro di qualche decennio, divennero i modelli più famosi al mondo.

La mostra, tuttavia, piuttosto che sull’immagine-cartolina dell’anticolana in posa con i costumi tipici, si concentra sui ritratti di quelle donne che, dalla fine dell’Ottocento, stabilirono con gli artisti un legame più profondo e intimo, spesso giungendo all’altare. I loro volti inconfondibili ricorrono con frequenza nelle opere d’arte di numerosi scultori, pittori e incisori, dove le vediamo posare nelle vesti di madonne, miti e vestali.

2016

 

Mostra: Benedetto Tozzi (1910-1968). Dalla pittura tonale alla visione espressionista, a cura di M. Carrera, Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

La mostra intende omaggiare e riscoprire la figura di Benedetto Tozzi (Subiaco 1910 – 1968), alla luce di un rinnovato interesse verso la pittura tra le due guerre e, in particolare, quella relativa alla cosiddetta “Scuola romana”. La mostra al Museo di Anticoli Corrado propone una selezione di opere che documenta l’evoluzione artistica di Benedetto Tozzi, dal tonalismo venato di malinconia dei primi anni Trenta all’espressionismo drammatico instillato dalle esperienze belliche vissute sulla propria pelle, anche attraverso un confronto con alcuni dei protagonisti della pittura del suo tempo.

 

Mostra: Arturo Noci (1874-1953) tra Roma e New York: dal divisionismo aristocratico al ritratto borghese, a cura di M. Carrera, Roma, Galleria Berardi.

 

Arturo Noci torna in scena presso la Galleria Berardi con una selezione di opere inedite, tra paesaggi e ritratti, che documentano il percorso del pittore romano nella sua interezza: dal periodo della formazione nella Roma simbolista di Giulio Aristide Sartorio, con opere quali Villa borghese (1896) e Il figlio di Bacco (1905), agli anni trascorsi a New York, dove si trasferì nel 1923 per lavorare per oltre trent’anni in qualità di affermato ritrattista della borghesia americana. Indagando ogni aspetto della sua eclettica produzione, questa mostra intende quindi offrire uno sguardo completo e definitivo sull’opera di Arturo Noci, uno dei più importanti artisti romani attivi all’alba del XX secolo.

 

Mostra: Morelli, Costa, Fortuny & Gemito: disegni tra Roma e Napoli 1855-1915, a cura di M. Carrera, Roma, Aleandri Arte Moderna.

 

Nell’ambito di una serie di rassegne espositive volte ad indagare gli sviluppi della grafica moderna italiana, la Galleria Simone Aleandri Arte Moderna di Roma presenta oltre sessanta disegni, in gran parte inediti, di alcuni dei maggiori artisti attivi tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo Novecento. L’esposizione documenta l’evoluzione del disegno in due dei maggiori centri artistici dell’Italia postunitaria, Napoli e Roma, analizzando l’influenza esercitata sui giovani dai grandi maestri.

 

 

Convegno: Tra oltralpe e mediterraneo: arte in Italia 1860-1915, a cura di M. Carrera, S. Kinzel, N. D’Agati, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Milano, Galleria d’Arte Moderna.

2015

 

Mostra: Arturo Noci (1874-1953): figure e ritratti degli anni romani, a cura di M. Carrera e C. Virno, Roma, Galleria d’Arte Moderna.

 

Allestita nell’ambito dell’esposizione: “Artisti dell’Ottocento – Temi e riscoperte”, la mostra è un “focus” di due sale sul pittore Arturo Noci, incentrato sul periodo che precede il suo trasferimento a New York, avvenuto nel 1923. Le opere selezionate sono tra i più bei dipinti di figura che l’artista realizza in quegli anni.

 

Mostra: Percorsi della scultura in Italia. Dalla Secessione al Novecento (1915-1935), a cura di M. Carrera, C. F. Carli, Anticoli Corrado, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

 

Per conoscere e valorizzare le collezioni – Il Museo di Anticoli Corrado, dalla sua fondazione nel 1935 ad oggi, ha raccolto un consistente numero di capolavori che documentano l’attività di alcuni dei più importanti artisti attivi in Italia a partire dalla fine del XIX secolo. In particolare, esso vanta un ampio repertorio dei protagonisti della scultura italiana della prima metà del Novecento.

Parallelamente al rinnovo delle sale espositive e a un totale riassetto che ambisce ad equiparare il museo al livello degli standard di altre importanti collezioni nazionali, è prevista la realizzazione di una mostra dedicata agli scultori che hanno vissuto, operato o sono passati attraverso gli atelier di Anticoli Corrado nel ventennio – cruciale sia dal punto di vista storico che da quello storico-artistico – che intercorre tra il 1915 e il 1935.

 

Convegno: In corso d’opera. Ricerche dei dottorandi in storie dell’arte della Sapienza, Roma, Accademia Nazionale di San Luca.

2014

 

Mostra: James Philip Thompson: correction attempts – peccato colpa indulgenza, a cura di M. Carrera, Roma, Galleria L’Opera.

 

James Philip Thompson è un artista di Birmingham, Regno Unito. Orafo di formazione, pittore autodidatta, si è fatto conoscere grazie a originali esperienze di arte concettuale e installativa.

Le tele esposte nella mostra “Correction Attempts – peccato colpa indulgenza” sono frutto di oltre un anno di instancabili studi sul rapporto tra arte, religione e società, avviati in risposta all’esigenza, profondamente sentita, di comprendere la natura più autentica delle cose.

2013

 

Convegno: Secessione romana 1913-2013. Temi e problemi, a cura di M. Carrera, J. Nigro Covre, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

2012

 

Mostra e convegno: Sapienza Razionalista. L’architettura degli anni ’30 nella Città Universitaria, Roma, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, a cura di G. Brocca, M. Carrera, S. Cecchini, R. Cuomo, S. D’Ecclesia, E. Iorio, C. Rossi.

 

L’evento Sapienza Razionalista intende sottoporre all’attenzione del pubblico alcuni aspetti dell’architettura degli anni ’30, con particolare riferimento alle strutture della Città Universitaria della Sapienza di Roma. Dal razionalismo di Giuseppe Capponi (1893 – 1936) nell’Istituto di Botanica e Chimica farmaceutica, agli influssi monumentalisti di Marcello Piacentini (1881 – 1960) nel Palazzo del Rettorato, il percorso illustra una fase fondamentale dell’architettura italiana, contestualizzando le strutture della Città Universitaria nell’urbanistica di Roma e nel periodo storico in cui furono realizzate.

 

2011

 

Mostra: Trame: omaggio a Louise Bourgeois, Roma, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, a cura di G. Brocca, M. Carrera, S. Cecchini, R. Cuomo, S. D’Ecclesia, E. Iorio, C. Rossi.

 

La mostra nasce dalla volontà di rendere omaggio, in occasione del centenario dalla nascita e del primo anniversario dalla scomparsa, ad una delle icone dell’arte contemporanea: la scultrice francese Louise Bourgeois, figura poliedrica che ha attraversato l’arte del Novecento.